Nel panorama delle diete moderne, la dieta chetogenica ha guadagnato una crescente popolarità negli ultimi anni. Ma che cos’è esattamente e perché suscita tanto interesse?
La dieta chetogenica
Si tratta di una dieta che usa come principale fonte di energia grassi e proteine, mentre i carboidrati sono solo una piccola quota. Questo induce il nostro corpo ad usare i primi due macronutrienti come fonte di energia. In questo modo entra in uno stato metabolico detto chetosi. Si tratta di regimi alimentari molto particolari, che vanno sempre seguiti sotto prescrizione medica o di un professionista della nutrizione.
Come funziona?
Il corpo umano usa come fonte energetica principale i carboidrati, ma può utilizzare anche i grassi e, con qualche difficoltà metabolica in più, le proteine. Quando nell’alimentazione c’è una quota importante di carboidrati, questi, dopo la digestione, vengono scomposti in unità di zuccheri semplici, come il glucosio. Questo è in grado poi di essere trasportato nel sangue per fornire energia a tutti i tessuti periferici. Quando invece la principale fonte di energia sono i grassi, questi dopo la digestione vengono trasformati in corpi chetonici nel fegato. Questi composti fungono da fonte energetica per il corpo e il cervello. La riduzione dell’introito calorico e l’induzione della chetosi possono aiutare a consumare velocemente l’eccesso di grassi e a dimagrire.
A che cosa serve?
La dieta chetogenica è stata introdotta negli anni Venti del secolo scorso come trattamento nei casi di epilessia resistente ai farmaci. Questa dieta normocalorica ha infatti un effetto anticonvulsivante che può aiutare a ridurre la frequenza delle crisi epilettiche.
Di recente la versione a basso contenuto calorico si sta affermando come strategia per la gestione dell’obesità e della sensibilità all’insulina. La VLCKD (Very Low Calories Keto Diet) è somministrata sotto stretto controllo medico. Infatti, visto che ha un apporto di 500-800 kcal al giorno, che derivano da
- meno di 50 g di carboidrati al giorno
- 1-1,5 g di proteine per chilo di peso desiderato
- 10-30g di grassi al giorno
Questa indicazione è puramente indicativa, non cambiare la tua alimentazione senza aver consultato il medico o un professionista della nutrizione.
La dieta chetogenica è una strategia utile per favorire il controllo della glicemia e dell’insulino resistenza. Per questo può essere vantaggiosa per chi soffre di diabete, sia di tipo 1 che 2, o di sindrome metabolica. Ci possono essere però alcuni dubbi sull’efficacia nel lungo termine sull’effettiva perdita di peso e su problemi renali e nel profilo lipidico. Questi ultimi due fattori sono relativi all’aumento del consumo di proteine e grassi, in particolare di origine animale.
Il discorso cambia per quanto riguarda le diete a base vegetale. Infatti sembrano avere un impatto migliore sulla gestione del metabolismo degli zuccheri ed essere meno problematiche per i reni. Alcuni composti che derivano dalla digestione delle proteine animali potrebbero influire negativamente sulla sensibilità all’insulina per l’attivazione di meccanismi infiammatori. Inoltre, influenzano anche la composizione del microbiota intestinale. In queste condizioni la disbiosi può avere un impatto negativo sulla salute cardiovascolare e l’insulino resistenza.
Dieta chetogenica e microbiota
Diversi studi confermano che la dieta chetogenica è in grado di modificare la composizione del microbiota intestinale. In particolare, uno degli effetti più preoccupanti è la riduzione dell’ ɑ-diversità. Questo parametro indica la quantità di diverse famiglie microbiche che sono presenti. La presenza di diverse famiglie diverse permette di avere a disposizione più strumenti per
- digerire gli alimenti – sono stati studiati veri e propri “consorzi” microbici specializzati nella digestione di proteine e carboidrati. L’effetto degli enzimi microbici si somma a quello dei nostri enzimi ed aumenta l’efficacia della digestione.
- avere difese immunitarie più forti – leggi questo articolo per scoprire come microbiota e difese immunitarie sono strettamente collegati
- ridurre l’infiammazione – un’elevata diversità microbica permette di avere un microbiota in salute. Questo permette a sua volta di tenere sotto controllo il livello di infiammazione sistemica.
In particolare, la gran parte degli effetti benefici dell’eubiosi deriva dalla presenza di microrganismi che producono, a partire dalla fibra alimentare, acidi grassi a catena corta. Nel momento in cui gli alimenti consumati sono poveri di fibre, si mette a serio rischio l’equilibrio del benessere intestinale, con la possibilità di trovarsi in uno stato di disbiosi.
Questo è il motivo per cui molte persone sperimentano un cambiamento nelle abitudini intestinali quando iniziano la dieta chetogenica.
L’importanza della quota di fibre
Le alterazioni della composizione del microbiota sono relative alla riduzione del consumo di carboidrati complessi, quindi di fibre. Queste si trovano infatti maggiormente in frutta, verdura, cereali e legumi, tutti alimenti che sono eliminati o fortemente limitati in regimi alimentari a basso contenuto calorico, come la VLCKD. Le fibre sono una fonte energetica vitale per i microrganismi che producono acidi grassi a catena corta. Quindi, l’eliminazione o la forte riduzione di fibre nell’alimentazione può esporre seriamente al rischio di disbiosi intestinale.
Liporange Complex è l’integratore di TGD a base di fibra di cacao, olio essenziale di arancio dolce ed inulina. Grazie alla presenza di prebiotici e alla totale assenza di zuccheri, è l’integratore perfetto per sostenere il benessere del microbiota intestinale durante la dieta chetogenica.
Per un approfondimento
Attaye, I.; van Oppenraaij, S.; Warmbrunn, M.V.; Nieuwdorp, M. The Role of the Gut Microbiota on the Beneficial Effects of Ketogenic Diets. Nutrients 2022, 14, 191.