Asse Microbiota-Intestino-Cervello: mens sana in corpore sano - TGD

Asse Microbiota-Intestino-Cervello: mens sana in corpore sano

L’asse microbiota-intestino-cervello rappresenta uno dei campi più affascinanti e promettenti della ricerca scientifica moderna. Questo complesso sistema di comunicazione bidirezionale tra il microbiota intestinale, il sistema nervoso enterico e il cervello ha implicazioni profonde per la nostra comprensione della salute e delle malattie.

Il microbiota intestinale

Il microbiota intestinale è una complessa comunità microbica composta da microrganismi (batteri, virus, funghi) nell’ordine di 10^14 cellule, molte di più rispetto a quelle del corpo umano. Questi microrganismi hanno funzioni essenziali per la vita e per la salute. Tra le funzioni principali ci sono:

Come funzione la comunicazione lungo l’asse microbiota-intestino-cervello

A stretto contatto con il microbiota intestinale non ci sono solo le cellule del sistema immunitario, ma anche il sistema nervoso enterico. Si tratta di una fitta rete di neuroni che riveste il tratto gastrointestinale. Questo sistema fa parte del sistema nervoso periferico, è in grado di operare indipendentemente dal sistema nervoso centrale, ma che comunica strettamente con esso attraverso il nervo vago e altre vie neurali. La comunicazione lungo l’asse microbiota-intestino-cervello avviene anche tramite segnali chimici, come neurotrasmettitori e ormoni, prodotti dal microbiota intestinale.

Tra i prodotti del microbiota intestinale più studiati ci sono gli acidi grassi a catena corta. Principalmente si tratta di acetato, propionato e butirrato. Queste molecole, grazie anche alle loro piccole dimensioni, diffondono facilmente in circolo ed è stata dimostrata una loro attività sul sistema nervoso centrale. Si tratta di composti importantissimi per l’asse microbiota-intestino-cervello grazie alle loro proprietà benefiche. Tra queste ci sono:

  • Riduzione dello stress ossidativo, grazie alla stimolazione delle difese antiossidanti. Ad esempio promuovono l’aumento della produzione di glutatione e SOD.
  • Riduzione della neuroinfiammazione, attraverso la riduzione delle citochine proinfiammatorie ed altri meccanismi neuro immunitari;
  • Regolazione del ciclo vitale delle cellule;
  • Aumento dell’integrità della barriera emato-encefalica.

Influenza sul benessere nervoso

Uno degli aspetti più interessanti dell’asse microbiota-intestino-cervello è la sua influenza sul benessere del sistema nervoso. Studi recenti hanno dimostrato che il microbiota può influenzare la funzione cerebrale e il comportamento. Ad esempio, alterazioni del microbiota intestinale sono state associate a disturbi come ansia e depressione, ma anche a malattie neurodegenerative come morbo di Alzheimer e Parkinson.

Diversi studi in vivo su modelli di neurodegenerazione hanno osservato miglioramenti nella sintomatologia con la somministrazione di acidi grassi a catena corta o con miglioramenti della composizione del microbiota intestinale verso un quadro di eubiosi. Il legame tra dieta, microbiota e benessere mentale è un altro campo di grande interesse. Una dieta ricca di fibre e prebiotici può favorire la crescita di batteri benefici. Al contrario, una dieta ricca di grassi e zuccheri può promuovere la crescita di batteri patogeni opportunisti e la configurazione di quadri di disbiosi, con potenziali effetti negativi sulla funzione cerebrale e sul comportamento.

Integratori di nuova generazione per l’asse microbiota-intestino-cervello

Tra gli ingredienti innovativi per promuovere l’equilibrio del microbiota intestinale ci sono gli eubiotici. Si tratta di prodotti che sono in grado di stimolare la proliferazione di ceppi protettivi, come quelli che producono acidi grassi a catena corta e di limitare l’eccessiva proliferazione dei patogeni opportunisti. BIOintestil è l’ingrediente per integratori alimentari a base di zenzero ed olio essenziale di palmarosa. La sua particolare formulazione porta sollievo ai problemi digestivi. La sua efficacia è stata testata clinicamente presso l’Ospedale S. Orsola di Bologna. Leggi qui la pubblicazione sul trial clinico in doppio cieco controllato con placebo.

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