Candida: Cause, Sintomi e Trattamenti Efficaci - TGD

Candida: Cause, Sintomi e Trattamenti Efficaci

Negli ultimi decenni stiamo assistendo a un aumento importante dell’incidenza di infezioni e malattie causate da micosi. Tra queste quelle causate dalla Candida sono tra quelle ad incidenza maggiore nel genere femminile, che oscilla tra il 14 e il 28% nelle donne in età fertile fino ai 50 anni di età. Si tratta di infezioni che possono essere di rapida risoluzione, ma che possono anche cronicizzare. Scopri di più sulle cause e su come si può gestire la sintomatologia associata.

Cos’è la Candida?

Il temine Candida si riferisce a un genere di miceti (funghi) Saccaromiceti, a cui appartengono circa 150 specie. Questo genere ha la caratteristica peculiare, condivisa da pochi altri tipi di funghi, di poter assumere sia una forma unicellulare (lievito) che pluricellulare (muffa).

Dove si trova la Candida?

Le specie di Candida sono commensali, cioè fanno parte del nostro normale microbiota. Si trovano sulla pelle, sulle mucose, nel tratto gastrointestinale, e nella vagina degli animali e degli esseri umani. Fino all’80% della popolazione presenta colonie di Candida in queste sedi, senza risentirne in alcun modo.

Quali sono le specie potenzialmente dannose?

Al momento 15 specie sono riconosciute come potenzialmente patogene.
Circa il 90% delle infezioni è causato da cinque specie: C. albicans, C. glabrata, C. tropicalis, C. parapsilosis e C. krusei. Negli ultimi anni è emersa una nuova specie, Candida auris, che rappresenta una seria minaccia per la salute. Infatti, può dare gravi infezioni resistenti ai farmaci, e viene perciò attentamente monitorata dalle autorità competenti.

Quali infezioni può causare la Candida?

Negli ultimi decenni, l’incidenza delle infezioni fungine nell’uomo è aumentata e le infezioni da Candida (principalmente C. albicans) sono le più frequenti. Le infezioni superficiali causate da Candida interessano la pelle, le mucose e le unghie (onicomicosi).
Le aree più colpite sono:

  • le zone più calde e umide della pelle: ad esempio le ascelle, l’inguine, e le pieghe dei glutei, soprattutto nei neonati in cui causa la dermatite da pannolino;
  • la mucosa orale: si presenta come mughetto;
  • la mucosa vulvare/vaginale qui le infezioni causano come vulvovaginite;

Tali infezioni causano infiammazioni locali, spesso associate ad un intenso disagio.

Decisamente più rare, ma più temibili, sono le infezioni sistemiche.
Il termine infezione sistemica si riferisce a una condizione in cui un’infezione si diffonde attraverso il corpo, coinvolgendo più organi e sistemi. Poiché la maggior parte dei funghi cresce meglio a 20-30 °C, i mammiferi, con una temperatura interna superiore a 37 °C, sono naturalmente resistenti alle malattie fungine sistemiche. Tuttavia, la Candida è uno dei pochissimi generi fungini in grado di crescere a 37 °C. Le infezioni sistemiche da Candida colpiscono soprattutto individui con ridotte difese immunitarie e causano complicanze importanti.

La Candida e il tratto gastrointestinale

Le specie del genere Candida sono membri comuni del microbiota intestinale umano. Infatti si stima che siano presenti nel 40-60% della popolazione generale. Possono essere presenti come colonizzatori transitori o permanenti nella cavità orale e nelle altre parti del tratto gastrointestinale.
La colonizzazione del tratto gastrointestinale è degna di nota perché le infezioni da Candida derivano spesso da organismi commensali. Infatti, nella maggior parte dei casi di candidemia (presenza della Candida nel sangue) e di vulvovaginite causata da C. albicans, il ceppo identificato nel sangue o nel tratto genitourinario corrisponde a quello identificato dal tampone rettale.
Alti livelli di colonizzazione di Candida sono stati associati a diverse malattie del tratto gastrointestinale. Due esempi sono le malattie infiammatorie intestinali e il cancro del colon-retto, in cui è stata costantemente osservata la crescita eccessiva di specie di Candida (soprattutto C. albicans).
Tutti gli studi attuali concordano sul fatto che nel tratto gastrointestinale l’infiammazione favorisce la colonizzazione della Candida. A sua volta, proprio la sua proliferazione eccessiva ostacola la guarigione delle lesioni infiammatorie. Si crea così un circolo vizioso che porta al peggioramento dell’infiammazione e può indurre anche infiammazioni extra-gastrointestinali.

La Candida e le vulvovaginiti

La candidosi vulvovaginale è un’infezione causata da Candida che colpisce le donne in età riproduttiva e rappresenta circa il 15-25% dei casi di vaginite. I sintomi della candidosi vaginale comprendono: prurito o dolore vaginale, dolore durante i rapporti sessuali e durante la minzione, e perdite vaginali anomale.
Questi microrganismi rimangono solitamente ospitati sulla superficie della mucosa vaginale come colonizzatori. Tuttavia, in condizioni appropriate, il loro tasso di crescita aumenta, e le cellule fungine penetrano la mucosa. Questo causa una risposta del nostro sistema immunitario. Sebbene la maggior parte dei casi di candidosi vaginale sia lieve, alcune donne possono sviluppare infezioni gravi. La C. albicans causa dall’85% al 95% di tutte le candidosi vulvovaginali. Tuttavia, infezioni causate da altre specie, come C. glabrata, C. lusitaniae, C. tropicalis, C. krusei, C. parapsilosis e C. kefyr, sono in aumento.
La candidosi vulvovaginale ricorrente è definita come quattro o più episodi di infezione sintomatica nell’arco di un anno. Solitamente è dovuta a una ricaduta o a una reinfezione, che principalmente derivata dal tratto gastrointestinale. La probabilità stimata di soffrire di candidosi vulvovaginale ricorrente all’età di 50 anni varia dal 14 al 28%.

candida numeri
Fig. 1 – La Candida in numeri

Come si cura la Candidosi?

Le infezioni fungine sono comunemente trattate con farmaci antimicotici, principalmente azoli e polieni.
Gli azoli impediscono la produzione di una componente essenziale della membrana cellulare dei funghi. Le cellule fungine non vengono uccise, ma viene inibita la loro proliferazione, vengono perciò definiti fungistatici. Di questa classe fanno parte fluconazolo, itraconazolo, voriconazolo, clotrimazolo, ketoconazolo, miconazolo.
I polieni creano canali nella membrana della cellula fungina causandone la rottura. Essi hanno una diretta attività fungicida, cioè sono in grado di uccidere i funghi. A questa classe appartengono l’amfotericina B e la nistatina.
Tuttavia questi farmaci sono spesso associati a effetti collaterali, e la prevalenza di ceppi resistenti ai farmaci è in aumento. Pertanto, il trattamento delle infezioni fungine è ancora una sfida clinica.

Si può prevenire la candidosi vaginale ricorrente?

Per prevenire la candidosi possiamo avere alcuni accorgimenti.

  • Avere un’igiene personale scrupolosa, ma delicata, per non alterare l’equilibrio della pelle e delle mucose.
  • Indossare della biancheria intima di cotone ed evitare abiti sintetici o troppo aderenti. Questo perché impediscono la normale traspirazione della pelle e favoriscono la crescita della Candida.
  • Fare attenzione all’alimentazione. La Candida si nutre di zuccheri, perciò è consigliato ridurre drasticamente alcuni cibi. In particolare quelli contenenti zuccheri raffinati, come dolci e bevande zuccherate, e cibi lievitati, come pane, focacce, pizza. Frutta, meglio se poco zuccherina, cereali integrali e yogurt ricchi di fermenti lattici sono invece consigliati.

Nota bene: prima di modificare la tua dieta consulta il tuo medico o il nutrizionista!!!

I principi naturali

Con l’aumento a livello mondiale delle farmaco-resistenze, molta parte della ricerca scientifica è rivolta a valutare gli effetti antimicrobici di principi naturali. In particolare sono stati testati estratti, oli essenziali e composti da essi derivati. Diverse specie vegetali hanno mostrato efficaci attività contro la Candida in vitro. Alcuni esempi sono la menta piperita (Mentha x piperita), il timo (Thymus vulgaris), l’eucalipto (Eucalyptus globulus), l’olio di citronella (Cymbopogon spp.), l’olio di zenzero (Zingiber officinale Roscoe), il coriandolo (Coriandrum sativum).

La nostra ricerca

Uno studio condotto dal nostro gruppo di ricercatori ha valutato l’attività antimicotica su tre diverse specie di Candida (C. albicans, C. glabrata, C. lusitaniae) di cinque componenti presenti in diversi oli essenziali:

  • Aldeide cinnamica, presente soprattutto nell’olio essenziale di cannella (Cinnamomum cassia);
  • α-pinene, presente negli oli essenziali di pino (Pinus spp.)e rosmarino (Rosmarinus officinalis L.);
  • D-limonene, presente negli oli essenziali di limone, mandarino, arancia, pompelmo e bergamotto (Citrus spp.);
  • Eucaliptolo, presente negli oli essenziali di artemisia (Artemisia officinalis), eucalipto, salvia (Salvia officinalis);
  • Eugenolo, presente soprattutto nell’olio essenziale di chiodi di garofano (Syzygium aromaticum).

Tutti i principi attivi sopra elencati sono classificati come “sicuri” e quindi possono essere utilizzati come ingredienti negli integratori alimentari in dosaggi adeguati.
I risultati migliori sono stati ottenuti con l’eugenolo e l’aldeide cinnamica, che hanno ucciso le cellule di Candida già a basse concentrazioni e in tempi molto brevi (entro 1 ora l’eugenolo, entro 4 ore l’aldeide cinnamica).
Un altro risultato incoraggiante ottenuto dai saggi in vitro è stata l’assenza di un effetto antibatterico (alle concentrazioni attive contro la Candida) di questi composti nei confronti del Lactobacillus acidophilus. Il L. acidophilus è il componente principale (90%) del complesso vaginale di Doderlein, che forma un biofilm protettivo sulla mucosa e inibisce la crescita eccessiva di altri microrganismi. Il L. acidophilus fa parte inoltre del nostro normale microbiota intestinale dove svolge un ruolo importante in molti aspetti della nostra salute.

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