Il corpo umano ospita una grande quantità di microrganismi, che si differenziano a seconda della zona del corpo in cui si trovano. Per micobiota si intende la componente appartenente al regno dei Funghi che ne fa parte. Infatti, nel complesso i microrganismi che ospitiamo prendono il nome di microbiota, ed includono
- batteri
- virus
- funghi
- protozoi
Che cos’è il micobiota?
Negli ultimi decenni la ricerca sulle diverse specie che colonizzano il corpo umano ha fatto passi da gigante, grazie alle tecniche di sequenziamento di ultima generazione. Questo ha permesso di studiare a fondo il batteriota, cioè la componente batterica, ed ultimamente anche il micobiota. Solo negli ultimi tempi è stato possibile approfondire questa parte del microbiota, un po’ per difficoltà nelle tecniche di coltura, ma anche perché non si dava molto peso a questa componente. Infatti, il micobiota è appena lo 0,1% del microbiota totale. Si è scoperto però che, come i batteri, anche i funghi si differenziano a seconda della zona che colonizzano e che qui possono interagire con gli altri microrganismi e con l’ospite. Questo può risultare in una condizione di equilibrio, e quindi di salute, ma anche di disbiosi, che è correlata a diversi tipi di disturbi.
Come è composto?
In termini di abbondanza relativa, il philum degli Ascomiceti è quello maggiormente rappresentato (>90%). A questo appartengono Saccharomyces spp., Cladosporium spp. e Candida spp.. A seguire i phyla più rappresentati sono Basidiomiceti e Mucoromiceti.
In particolare, uno squilibrio tra le proporzioni di Ascomiceti e Basidiomiceti è stata osservata nelle disbiosi correlate alle malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD).
Da che cosa è influenzata la composizione del micobiota?
Così come in generale il microbiota, anche il micobiota subisce l’influenza di diversi fattori. Tra questi l’età, il sesso, l’alimentazione, fattori ambientali, la presenza di patologie concomitanti e, quindi, l’utilizzo di farmaci. Tra questi ultimi, l’utilizzo di antibiotici e di antimicotici è la più influente. Infatti, un uso prolungato di antibiotici può promuovere la crescita della componente fungina del microbiota e causare disbiosi. Allo stesso modo, l’utilizzo eccessivo di antibiotici può promuovere una disbiosi di tipo batterico e favorire la colonizzazione da parte di funghi resistenti ai farmaci. Questi sono tra le cause principali, ad esempio, delle candidosi ricorrenti.
Diversi distretti
Come anticipato, ci sono diverse porzioni di micobiota, che si differenziano a seconda dell’ambiente che colonizzano. Qui di seguito faremo un breve approfondimento dei distretti principali e dell’influenza di questi microrganismi sulla salute.
Intestino
La maggior parte dei microrganismi si trova nell’intestino. In questa sede si trovano circa 10^14 cellule microbiche, cioè circa 10 volte il numero delle cellule umane. L’integrità della mucosa intestinale e la composizione della componente microbica del microbiota influiscono profondamente la capacità dei funghi di colonizzare l’intestino. I funghi commensali che compongono il micobiota a loro volta producono metaboliti che influenzano l’efficienza del sistema immunitario e condizionano il livello di infiammazione, sia locale, che sistemico. La popolazione fungina in questa sede è piuttosto esigua. Infatti, sul totale il micobiota è appena tra lo 0,001% e lo 0,1% di tutti i microrganismi.
In questa sede lo studio delle disbiosi correlate a miceti si concentra sul ruolo di Candida spp., la cui abbondanza relativa aumenta nei casi di malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD), specialmente nella colite ulcerosa. A un eccesso di Candida spp. a livello intestinale sono correlate anche le candidosi vulvovaginali ricorrenti. Infatti, i ceppi riscontrati nei tamponi vaginali nella maggior parte dei casi corrispondono a quelli rilevati dai tamponi rettali. La presenza di un reservoir intestinale di questi miceti potrebbe spiegare il ripresentarsi del disturbo.
Micobiota del tratto genitale
Il ruolo del micobiota vaginale è un’area di ricerca emergente. Normalmente il batteriota vaginale è dominato dalla presenza di Lattobacilli. Questi, grazie alla produzione di acido lattico, mantengono l’ambiente a un livello di acidità (pH 3,5) tale da inibire la crescita eccessiva di batteri e funghi patogeni. Il micobiota vaginale è composto principalmente da Ascomiceti e Basidiomiceti. Appartenente ai primi, il genere più abbondante è Candida spp., non necessariamente in quadri patologici. Si tratta infatti di un fungo normalmente presente nel tratto genitale femminile. A questo genere appartiene Candida albicans, che in condizioni di disbiosi è il maggiore responsabile di candidosi vulvovaginali.
Tratto urinario
Fino a non molto tempo fa si pensava che l’urina di soggetti senza infezioni fosse sterile. Questa idea era basata sull’uso delle tecniche colturali classiche, che rilevano solo patogeni aerobi e a crescita rapida. L’utilizzo recente delle tecniche di sequenziamento ha però rivelato non solo la presenza di microrganismi nelle urine di soggetti sani, ma anche che molte patologie urinarie potrebbero essere associate a disbiosi in questa sede. In particolare tra queste ci sono incontinenza urinaria, cistite interstiziale, malattie sessualmente trasmissibili, prostatite cronica e dolore pelvico cronico. Il micobiota urinario presenta in maniera consistente il genere Candida e Saccharomyces, ma ma ricerca è solo all’inizio.
Tratto respiratorio
Negli ultimi anni stanno aumentando gli studi sulla presenza di un esteso batteriota e micobiota nel tratto respiratorio umano. In adulti e bambini la maggior parte dei miceti appartengono all’ordine dei Saccharomycetales, ma sono presenti anche diversi funghi di origine ambientale. L’avanzare della ricerca ha dimostrato che non solo la componente batterica, ma anche quella fungina del microbiota respiratorio, può influenzare il rischio di sviluppare l’asma in soggetti sensibili.
Pelle
La pelle protegge il nostro corpo dall’invasione di microrganismi patogeni ed è coperta da una grande varietà di batteri e funghi. Tra questi ultimi il genere più rappresentato è Malassezia spp., anche se la composizione varia nei vari distretti corporei. I funghi del genere Malassezia sono correlati a diverse patologie della pelle, come dermatite seborroica ed atopica, ma colonizzano normalmente la pelle anche senza causare disturbi.
L’equilibrio del micobiota
A causa della sempre maggiore frequenza di miceti resistenti ai farmaci antimicotici classici, la ricerca scientifica avanza nel cercare soluzioni alternative ed efficaci. Alcuni oli essenziali possono essere utili nel controllo delle disbiosi del micobioma, soprattutto intestinale e genito urinario. Clovedin complex contiene una miscela brevettata di olio essenziale di chiodi di garofano e cannella, che insieme alla vitamina A promuovono l’equilibrio e il benessere intimo femminile.
Per approfondire
- Hagihara M, Kato H, Shibata Y, Umemura T, Ariyoshi T, Hirai J, Asai N, Mori N, Mikamo H. Mycobiome and Mycobiome-Associated Diseases. Med Mycol J. 2023;64(3):55-62. doi: 10.3314/mmj.23-002. PMID: 37648499.
- Mishra K, Bukavina L, Ghannoum M. Symbiosis and Dysbiosis of the Human Mycobiome. Front Microbiol. 2021 Sep 22;12:636131. doi: 10.3389/fmicb.2021.636131. PMID: 34630340; PMCID: PMC8493257.