Butirrato: L’Ingrediente Chiave per un Microbiota in Equilibrio - TGD

Butirrato: L’Ingrediente Chiave per un Microbiota in Equilibrio

Il butirrato è un acido grasso a catena corta (SCFA) con una struttura chimica a quattro atomi di carbonio. Si tratta di una molecola semplice e di piccole dimensioni che ha un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute. I batteri produttori di SCFA lo producono attraverso la fermentazione della fibra alimentare. Una volta sintetizzato, il butirrato ha attività importantissime sia a livello intestinale, che sistemico. Infatti, è in grado di influenzare numerosi meccanismi fisiologici.

Produzione e Fonti Alimentari

Alimenti come frutta, verdura, legumi e cereali integrali sono ricchi di fibra alimentare. Si tratta di polisaccaridi complessi che risultano non digeribili dagli enzimi umani, ma che sono soggetti a fermentazione batterica. I principali batteri SCFA produttori sono Roseburia spp., Eubacterium spp., Faecalibacterium prausnizii e Fusobacterium spp., grazie al fatto che possiedono enzimi specifici che gli permettono di usare la fibra alimentare come fonte di energia.

Benefici del butirrato per la Salute Intestinale

Il butirrato svolge un ruolo cruciale nel mantenimento della salute intestinale. Infatti rappresenta la principale fonte di energia per le cellule epiteliali del colon e contribuisce a mantenere l’integrità della barriera intestinale. Un quadro di eubiosi del microbiota, in cui è presente una giusta quota di batteri produttori di butirrato, consente di ridurre il rischio di permeabilità intestinale. Questa condizione è comunemente nota come “leaky gut syndrome“. Può aumentare sensibilmente il livello di infiammazione e facilitare l’insorgenza di diverse patologie croniche.

Effetti Sistemici del butirrato

Gli effetti benefici del butirrato non si limitano all’intestino. Recenti ricerche suggeriscono che il butirrato può influenzare positivamente il metabolismo e la funzione del sistema nervoso centrale. È stato osservato che il butirrato migliora la sensibilità all’insulina e può contribuire alla regolazione del peso corporeo. Inoltre, il butirrato ha dimostrato di avere un potenziale neuroprotettivo. Questo è possibile attraverso la protezione dei neuroni dallo stress ossidativo e dall’ infiammazione. Potrebbe quindi giocare un ruolo nella prevenzione di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

Integrazione e Consigli Nutrizionali

Data la crescente consapevolezza dei benefici del butirrato, l’integrazione di alimenti prebiotici nella dieta sta guadagnando popolarità. I prebiotici sono sostanze che promuovono la crescita di batteri produttori di butirrato, si tratta principalmente di fibra alimentare. Includere nella dieta alimenti ricchi di fibre solubili, come cipolle, aglio, banane, carciofi e asparagi, può aumentare naturalmente la produzione di butirrato.
I LARN suggeriscono per i soggetti adulti un apporto di 30g di fibra al giorno, che non sempre è un livello facile da raggiungere. Per questo può essere d’aiuto Liporange Complex, integratore alimentare a base di fibra di cacao ed olio essenziale di arancio dolce. Contiene anche inulina, un prezioso prebiotico che favorisce l’equilibrio del microbiota intestinale.

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Per approfondire

Pham NHT, Joglekar MV, Wong WKM, Nassif NT, Simpson AM, Hardikar AA. Short-chain fatty acids and insulin sensitivity: a systematic review and meta-analysis. Nutr Rev. 2024 Jan 10;82(2):193-209. doi: 10.1093/nutrit/nuad042. PMID: 37290429; PMCID: PMC10777678.

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