L’autofagia cellulare, o autofagocitosi, è un processo cellulare fondamentale. Alle cellule serve per eliminare i componenti danneggiati o non necessari. Il nome deriva dal greco e letteralmente significa “mangiare se stessi”. Questo meccanismo di autopulizia è essenziale per il mantenimento della salute cellulare. Sorprendentemente, svolge anche un ruolo cruciale nel potenziare le difese immunitarie.
Come funziona l’autofagia
L’autofagia entra in azione per rimuovere le componenti cellulari danneggiate quando le cellule subiscono stress. Due esempi sono l’esposizione a batteri patogeni o i danni causati da radicali liberi. Si tratta di un processo altamente regolato. Si formano delle vescicole cellulari, chiamate autofagosomi. Queste inglobano e degradano i materiali indesiderati. Tra questi ci sono, ad esempio, proteine danneggiate o organelli cellulari non funzionanti. Una volta degradati i componenti non più funzionanti, la cellula ha nuovamente a disposizione macromolecole di base (acidi grassi, amminoacidi, acidi nucleici) per costruire nuovi componenti.
L’importanza dell’autofagia per le difese immunitarie risiede nella sua capacità di svolgere un ruolo chiave nella presentazione degli antigeni. Si tratta di componenti estranei all’organismo. Un esempio sono frammenti di batteri o virus, che stimolano la risposta immunitaria. L’autofagia contribuisce al processo di presentazione degli antigeni alle cellule immunitarie, come i linfociti T. Inoltre, può influenzare la produzione e la secrezione di citochine. Queste svolgono un ruolo cruciale nella regolazione della risposta immunitaria. Contribuiscono infatti alla modulazione del processo infiammatorio e alla mobilitazione delle cellule del sistema immunitario quando necessario. Studi scientifici hanno evidenziato che un corretto funzionamento dell’autofagia è essenziale per mantenere un sistema immunitario robusto. Difetti nell’autofagia sono stati associati a una maggiore suscettibilità alle infezioni e a condizioni autoimmuni.
Ricerca sull’autofagia
Dato il ruolo centrale dei processi autofagici nell’immunità innata e nell’attivazione di quella adattativa, i virus patogeni tendono ad evolvere in modo da eluderli. In questo modo riescono ad adottare meccanismi sempre nuovi che gli permettono in questo modo di rallentare l’attivazione dell’autofagia. I virus appartenenti al gruppo dei Coronavirus, virus a RNA, riescono a “dirottare” il complesso macchinario dell’autofagia per replicarsi senza attivare eccessivamente questa importante risposta cellulare. Si tratta quindi di un punto chiave importantissimo nella ricerca di soluzioni innovative per rinforzare le difese immunitarie.
Spermidina ed Eugenolo
La spermidina è una poliammina di origine naturale, presente in buona concentrazione nel germe di grano (Triticum aestivum L.) con diverse funzioni benefiche, tra cui un ruolo cruciale nell’attivazione dell’autofagia.
Nell’olio essenziale di chiodi di garofano (Syzygium aromaticum) è presente l’eugenolo, un terpene che ha dimostrato di avere importanti proprietà antivirali ed antiossidanti.
Il progetto SPIN, finanziato dall’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia settore alimentare (EIT-Food), fa parte dei progetti dedicati alla ricerca di prodotti naturali innovativi che possano supportare sia la prevenzione che il trattamento di individui ad alto rischio di gravi esiti da COVID-19. Per questa ricerca sono state utilizzate diverse linee cellulari umane, comprese quelle provenienti da polmone, cervello e intestino, organi maggiormente colpiti dal virus. In queste cellule i test in vitro hanno dimostrato l’attivazione dei processi autofagici nelle cellule trattate sia con spermidina che con eugenolo.
Eit Viral Compresse è l’integratore di TGD a base di germe di grano naturalmente arricchito di spermidina, olio essenziale di chiodi di garofano e vitamina D. Si tratta di un prodotto innovativo, frutto della ricerca scientifica del nostro gruppo di ricerca universitario.