Disbiosi intestinale: come curarla in modo naturale? - TGD

Disbiosi intestinale: come curarla in modo naturale?

La disbiosi intestinale è una condizione di alterazione dell’equilibrio del microbiota intestinale. Questo può succedere in caso di alimentazione sregolata, particolari trattamenti farmacologici e periodi di forte stress. Ma come è possibile evitarla? Come si può conservare uno stato di eubiosi, quindi equilibrio, del nostro microbiota?

L’Istituto Superiore di Sanità consiglia:

La dieta mediterranea, ad esempio, è basata prevalentemente sul consumo di alimenti di origine vegetale. Quindi, con un moderato apporto di alimenti di origine animale, è considerata un ottimo regime alimentare.

Quali sono le cause della disbiosi intestinale?

Ci possono essere diverse cause che possono portare all’alterazione del microbiota intestinale. Alcune di queste sono strettamente correlate con le nostre abitudini quotidiane, come:

  1. Una dieta non equilibrata. Lo squilibrio può essere dato sia dalla qualità, che dalla quantità degli alimenti consumati. Assumere grandi quantità di proteine di origine animale, zuccheri raffinati, grassi saturi, o più in generale cibo ultra-processato può avere conseguenze dannose per la salute. Allo stesso modo è dannoso escludere completamente alcuni alimenti;  
  2. Il fumo;
  3. L’abuso di alcol;
  4. Una vita sedentaria
  5. L’assunzione di antibiotici (che dovrebbe avvenire sempre su consiglio del medico curante); 
  6. Le infezioni del tratto gastrointestinale (da batteri, virus e funghi) rappresentano una causa di disbiosi intestinale che, generalmente, si risolve spontaneamente;

In alcuni casi, il recupero dell’equilibrio può essere lento e richiedere l’intervento del medico curante. La disbiosi intestinale, se protratta nel tempo, può contribuire allo sviluppo di molte malattie. Tra queste molte sono strettamente correlate all’intestino come le malattie infiammatorie croniche intestinali, la gastrite, l’ulcera peptica, la sindrome dell’intestino irritabile, il cancro dello stomaco e del colon. Può però può favorire anche obesità, malattie metaboliche, asma e allergie.

Esistono molti modi per contrastare la disbiosi intestinale

eubiosi disbiosi intestinale
Fig. 1 – Per “eubiosi” si intende l’equilibrio del microbiota intestinale tra specie ad azione benefica e patogeni opportunisti. Un supporto ai primi può essere offerto da prebiotici, probiotici, fermenti lattici, postbiotici, simbiotici ed eubiotici.

Possiamo usare i probiotici, fermenti lattici, prebiotici, simbiotici, postbiotici, ed eubiotici. Ma cosa sono esattamente?

Cosa sono i probiotici?

I probiotici contengono microrganismi “vivi” presenti nel tratto intestinale, come batteri (tra cui i bifidobatteri e i lattobacilli) e lieviti (come Saccharomyces boulardii). Sono normalmente presenti nel nostro intestino e hanno la capacità di resistere all’azione del succo gastrico, degli enzimi intestinali e dei sali biliari. I probiotici hanno un effetto benefico, grazie all’antagonismo nei confronti di microrganismi patogeni e alla produzione di sostanze antimicrobiche. Si assumono soprattutto attraverso lo yogurt, i cibi fermentati e quelli ricchi di fibre. Possono anche essere inseriti nella dieta anche con l’utilizzo di integratori.  Quelli somministrati per via orale difficilmente riescono a colonizzare l’intestino. Infatti, affrontano varie sfide nel loro viaggio attraverso la bocca, lo stomaco, l’intestino tenue e il colon. La maggior parte dei probiotici viene quindi escreta con le feci. D’altro canto possono dare sollievo dai sintomi della disbiosi intestinale.

Cosa sono i fermenti lattici?

Un’altra classe di prodotti naturali che ci aiutano in caso di disbiosi intestinale sono i fermenti lattici. Si tratta di ceppi batterici in grado di metabolizzare i lattosio. Sebbene ne esistano di diversi tipi, quelli migliori per la salute sono quelli che producono prevalentemente acido lattico e, solo in minima parte, altre sostanze. Più precisamente, i fermenti lattici in grado di compiere processi benefici per la salute umana sono detti “fermenti lattici probiotici“. I fermenti lattici possono aiutarci a riequilibrare stati di disbiosi intestinale. Inoltre, sono utili nel controllare i livelli di colesterolo nel sangue e contenere i sintomi delle allergie alimentari

Sono presenti nello yogurt, nei formaggi cremosi e nel latte fermentato. I fermenti lattici si possono anche trovare in alimenti di origine vegetale, come crauti, miso, tempeh e tè kombucha. Si possono anche assumere al bisogno sotto forma di integratori. Abitualmente i dosaggi sono di 1 miliardo per ceppo al giorno, per dosaggi superiori è opportuno consultare il proprio medico. All’integrazione va affiancata una dieta equilibrata e ricca di verdura.

Cosa sono i prebiotici?

I prebiotici sono sostanze non digeribili dall’organismo, la cui azione favorisce lo sviluppo e l’attività di quei batteri “buoni”, come i bifidobatteri o i lattobacilli. Questi sono utili per contrastare la disbiosi intestinale e preservare la salute del nostro sistema immunitario e del nostro metabolismo. I prebiotici, inoltre, attenuano gli effetti negativi che lo stress psicologico provoca al nostro organismo. Lo stress, infatti, riduce la quantità di determinati batteri. Questo provoca disbiosi intestinale e, di conseguenza, altera l’equilibrio del nostro organismo. I prebiotici si trovano in determinati alimenti. Tra questi ci sono cereali integrali, legumi, ortaggi come asparagi, carciofi, cicoria, cipolla e aglio, ma anche nella banana o nel miele. I prebiotici sono anche presenti in yogurt e latte fermentato. Questi vengono definiti “alimenti simbiotici”, per l’apporto sia di prebiotici sia di probiotici che garantiscono.

Cosa sono i simbiotici?

I simbiotici contengono sia probiotici che prebiotici, quindi sfruttano il loro effetto sinergico per migliorare la salute dell’intestino e combattere la disbiosi intestinale. La presenza dei prebiotici, infatti, migliora la sopravvivenza dei probiotici lungo il tratto gastrointestinale. 

I simbiotici stimolano la crescita dei batteri benefici dell’intestino (bifidobatteri e lattobacilli) o ne attivano il metabolismo, e favoriscono l’assorbimento di alcuni nutrienti. Questo può essere dovuto a diversi meccanismi. Tra questi ci sono

  • la produzione di acidi grassi a catena corta, derivati dalla fermentazione batterica dei prebiotici
  • il miglioramento della funzionalità della mucosa intestinale

I simbiotici possono quindi essere dei rimedi molto utili in caso di disbiosi intestinale. 

Cosa sono i postbiotici?

I postbiotici sono prodotti di derivazione batterica, rilasciati durante i processi di fermentazione di matrici alimentari.  Secondo alcuni recenti studi che hanno indagato e osservato le applicazioni cliniche di queste sostanze, essi possono agire contro infiammazioni e infezioni croniche.  I postbiotici rappresentano l’ultimo traguardo dell’approccio alimentare nel campo del microbiota intestinale. Gli alimenti vengono fatti fermentare con microrganismi, anche probiotici, che, a seconda della tipologia, possono generare una serie di sostanze con proprietà diverse. I postbiotici modulano in modo benefico il nostro microbiota, perciò possono aiutarci in caso di disbiosi intestinale. Migliorano la funzione barriera protettiva dell’epitelio intestinale, possono modulare le risposte immunitarie e il nostro metabolismo, e passare dei segnali al nostro sistema nervoso.

Cosa sono gli eubiotici?

Gli eubiotici sono composti che aiutano a mantenere l’equilibrio del microbiota intestinale, che non rientrano nelle precedenti classi. Gli eubiotici vengono definiti anche “modulatori positivi” del microbiota intestinale. 

Diverse sostanze naturali, tra cui certamente alcuni oli essenziali, sono in grado di modificare in modo positivo il microbiota intestinale ed aiutarci a ritrovare un equilibrio o ad evitare la disbiosi intestinale. 

Il nostro team di ricercatori ha studiato gli effetti di due composti derivati da oli essenziali: 

  • il D-limonene, contenuto nell’olio essenziale di limone, mandarino, arancio, pompelmo e bergamotto; 
  • il geraniolo, contenuto in notevoli quantità nell’olio essenziale di rosa, palmarosa, e citronella, e in minori concentrazioni nell’olio essenziale di geranio (da cui prende il nome), oltre che in altri oli essenziali.
eubiotico probiotico prebiotico postbiotico
Fig. 2 – I principali supporti per l’equilibrio del microbiota intestinale.

Olio di arancio dolce e disbiosi intestinale

L’olio essenziale di arancio dolce (Citrus aurantium var. dulcis Hayne) è ricchissimo di D-limonene. Secondo le nostre ricerche, questo olio essenziale, adsorbito sulla fibra di cacao, può raggiungere il secondo tratto dell’intestino ed esplica i suoi effetti sul microbiota intestinale. Come dimostrato da uno studio in vivo (su modelli animali sottoposti a dieta ricca di grassi) condotto dal nostro gruppo questo composto ha un’azione importante sulla struttura del microbiota intestinale. Infatti, è in grado di contrastare la disbiosi intestinale. La dieta ricca di grassi, induce infatti disbiosi intestinale, in particolare, con un marcato aumento delle specie associate all’infiammazione e all’obesità. L’olio essenziale di Arancio Dolce adsorbito su fibra di cacao è stato estremamente efficace nel contrastare alcuni dei principali effetti negativi della dieta come l’aumento di peso, l’iperglicemia (elevati livelli di glucosio nel sangue) e l’ipertrigliceridemia (elevati livelli di trigliceridi nel sangue).

L’effetto dell’olio di arancio dolce sul microbiota intestinale umano è stato inoltre studiato con un modello in vitro del colon. Il D-limonene che contiene ha generato effetti positivi eubiotici, con aumento dell’abbondanza di batteri e relativi metaboliti con azione benefica e riduzione dei batteri e relativi metaboliti con azione dannosa

La fibra di cacao in questa formulazione funge da vettore per l’olio essenziale di arancio dolce nell’intestino; inoltre, i flavonoli presenti nella fibra di cacao possiedono anche proprietà antiossidanti, per cui eliminano i radicali liberi e possono ridurre lo stress ossidativo intestinale. Inoltre, possono avere effetti antinfiammatori nell’intestino ed esercitare proprietà antidiabetiche.

Olio di palmarosa e disbiosi intestinale

L’olio essenziale di Palmarosa (Cymbopogon martinii), adsorbito su polvere di zenzero per poter arrivare al colon, si è rivelato un efficace antinfiammatorio ed ha contrastato la disbiosi intestinale, sia in modelli animali che in uno studio clinico. È da sottolineare che anche lo zenzero, usato come veicolo per l’olio essenziale, ha degli effetti benefici.  Nella medicina tradizionale popolare viene infatti da sempre utilizzato come antiemetico, antinfiammatorio, antipiretico e per l’equilibrio del tratto gastrointestinale.

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